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La Farfalla

Vola di fiore in fiore accompagnato dalla farfalla del Parco.

Accompagnala durante la sua trasformazione da bruco a splendida farfalla!

Scopri con lei i prati e i boschi del Parco.

Vieni, avvicinati, leggiamo questa favola!

C’era una volta un capriolo che aveva una zampa che gli faceva molto male quando nel bosco trovava un tronco lungo il cammino. Proprio non riusciva a saltarlo e così cadeva. I suoi amici lo aiutavano sempre, ma un giorno si trovò solo non riuscendo a fare una salita si fermò ad aspettare. Il mondo intorno gli sembrò davvero enorme, ogni forma un ostacolo insormontabile e pensò: “come sono belli gli uccelli che possono volare e vedere tutto dall’alto, piacerebbe anche a me osservare tutto da lassù”. Si sedette e sentì al tatto la ruvidità del terreno bagnato per la pioggia della mattina. Nell’aria si sentiva ancora il profumo dell’acqua sul prato, sugli alberi, nelle pozze dove il sole si specchiava. Non c’era nessuno che potesse aiutarlo e decise di riprendere il suo cammino e così il giovane capriolo cominciò a pensare: come avrebbe fatto, da solo, ad arrivare alle foglie dei cespugli, lui che non riusciva ad allungarsi o ad entrare nella tana per dormire?

Certo, si disse, il suo amico talpa che proprio non ci vedeva cosa avrebbe dovuto dire? “bisognerebbe chiedere al saggio gufo come fare”, pensò, e così lo raggiunse. Appollaiato su un maestoso ramo di pino, il gufo udì i passi, aprì i suoi grandi occhi gialli e disse “che c’è piccolo del bosco?”- Allora il capriolo chiese: “perché siamo diversi ?”.
Il gufo saggio rispose: “ caro mio siamo tutti diversi ed ognuno ha un dono speciale. Vedi, tu hai una zampa che non ti fa camminare, saltare, giocare come tutti gli altri, ma hai due occhi grandi che ti permettono di osservare ogni cosa bella meglio degli altri. L’amico talpa vede poco, ma in compenso ha tatto, olfatto e udito molto sviluppati. Il vecchio lupo non sente più i suoni della foresta e i suoi amici devono aiutarlo a capire quello che accade intorno a lui, attraverso un linguaggio fasto di gesti ed espressioni. Ognuno ha una forza dentro che si chiama Vita e gli fa superare gli ostacoli che trova lungo il proprio cammino. Ancora più grande è il dono del Cuore, che ti fa sentire il desiderio di aiutare chi è diverso da te. Il vero limite, figlio del bosco, è non sentire chi hai accanto, non comprendere che siamo diversi, né migliori, né peggiori, colo con capacità differenti, che insegnano che ci sono molti modi di conoscere il mondo. Madre Natura ci ha donato i sensi per conoscere ciò che ci circonda: la vista per guardare, il tatto per sentire le cose quando le tocchiamo, l’olfatto per sentirle respirandole, il gusto per assaporarle, l’udito per ascoltarle. Quindi, cammina figlio, per il Bosco della Sila e non spaventarti se ti sembrerà di non riuscire a fare quello che vorresti, troverai quello che ti occorre lungo il cammino e imparerai anche tu a conoscere le bellezze del bosco come tutti gli altri.” (testo A.O.)


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