Concorso enogastronomico a Km zero delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO italiane
2024 – Quarta edizione
All’interno del Parco ci sono nove riserve naturali biogenetiche oltre che due centri di ambientamento e diffusione della fauna: Golia Corvo e Poverella Villaggio Mancuso, gestiti tramite i Reparti Carabinieri Biodiversità.
Fra le riserve naturali, spiccano “I Giganti della Sila” di Fallistro, 50 colossali alberi di pino e 5 di acero montano con oltre 500 anni di età, e la Riserva “Golia-Corvo”, area di diffusione e ambientamento dei cervi, dove ne vivono circa 150 esemplari.
Le altre riserve naturali statali biogenetiche sono: “Gallopane”, “Tasso-Camigliatello”, “Poverella-Villaggio Mancuso”, “Coturelle-Piccione”, “Gariglione-Pisarello”, “Macchia della Giumenta – S. Salvatore”, “Trenta Coste”, tutte istituite con Decreto del Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste del 13 luglio 1977.
All’Ente Parco è affidata la gestione delle suddette riserve.
Il territorio del Parco include interamente o parzialmente anche 28 siti appartenenti alla Rete Natura 2000, per una superficie complessiva di 35.478,26 ha. Tenendo conto che i siti SIC e le ZPS sono parzialmente sovrapposti, la superficie complessiva tutelata è di 30.889 ha, pari a circa il 42% del territorio del Parco.
Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. (fonte: Ministero dell’Ambiente)
Questi i siti Natura 2000 ricadenti nel Parco:
SIC/ZPS | Codice | Denominazione | Sup. totale (ha) | Sup. nel PNS (ha) |
SIC | IT9310070 | Bosco di Gallopane | 159,00 | 17,34 |
SIC | IT9310071 | Vallone Freddo | 70,00 | 53,90 |
SIC | IT9310072 | Palude del Lago Ariamacina | 98,00 | 98,56 |
SIC | IT9310073 | Macchia Sacra | 27,00 | 27,23 |
SIC | IT9310074 | Timpone della Carcara | 166,00 | 167,10 |
SIC | IT9310075 | Monte Curcio | 2,87 | 2,90 |
SIC | IT9310076 | Pineta di Camigliatello | 76,00 | 65,72 |
SIC | IT9310077 | Acqua di Faggio | 88,00 | 88,46 |
SIC | IT9310079 | Cozzo del Principe | 61,00 | 62,04 |
SIC | IT9310080 | Bosco Fallistro | 3,51 | 0,64 |
SIC | IT9310081 | Arnocampo | 324,00 | 327,50 |
SIC | IT9310082 | S. Salvatore | 506,00 | 506,90 |
SIC | IT9310083 | Pineta del Cupone | 703,00 | 710,12 |
SIC | IT9310084 | Pianori di Macchialonga | 300,00 | 302,70 |
SIC | IT9310085 | Serra Stella | 302,00 | 276,90 |
SIC | IT9310126 | Juri Vetere Soprano | 35,00 | 35,25 |
SIC | IT9310127 | Nocelleto | 88,00 | 88,57 |
SIC | IT9310130 | Carlomagno | 25,00 | 25,23 |
SIC | IT9320115 | Monte Femminamorta | 658,00 | 665,00 |
SIC | IT9320129 | Fiume Tacina | 1.075,00 | 1.072,00 |
SIC | IT9330114 | Monte Gariglione | 604,00 | 111,30 |
SIC | IT9330116 | Colle Poverella | 179,00 | 6,07 |
SIC | IT9330117 | Pinete del Roncino | 1.508,00 | 1.138,00 |
SIC | IT9330125 | Torrente Soleo | 380,00 | 383,71 |
SIC | IT9330128 | Colle del Telegrafo | 203,00 | 205,11 |
ZPS | IT9310069 | Parco Nazionale della Calabria | 8.826,00 | 5.193,00 |
ZPS | IT9310301 | Sila Grande | 31.032,00 | 23.165,00 |
ZPS | IT9320302 | Marchesato e Fiume Neto | 70.205,00 | 682,00 |
| TOTALE | 117.704,38 | 35.478,26 |
La Regione Calabria con D.M 17.10.2007 e DDG del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, n. 1554 del 16.02.2005 ha affidato all’Ente Parco la gestione dei siti afferenti alla Rete Natura 2000 ricadenti nel perimetro del Parco e conseguenzialmente l’Ente Parco ha provveduto a redigere le misure di conservazione dei suoi siti “Natura 2000” approvate con DGR n. 243/2014.
La Riserva di Golia Corvo si estende per 350 ha in Sila Grande, ad una altitudine tra i 1.300-1.600 m s.l.m., e ricade all’interno del territorio dei comuni di Spezzano della Sila e Longobucco. È una Riserva Naturale Statale Biogenetica che è stata istituita il 13 luglio 1977 con un decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste.
La Riserva è situata in posizione centrale sull’altopiano della Sila Grande, su rocce in prevalenza granitiche. L’area occupa parte del bacino del torrente Cecita fino alla sua immissione nell’omonimo lago artificiale. La platea geologica è costituita, esclusivamente, da graniti che alterandosi danno origine a terreni sciolti, non molto fertili. Nonostante ciò possono essere considerati dei buoni suoli forestali. Il clima secondo il De Philippis è di tipo mediterraneo con inverni non troppo rigidi e estati non molto calde, ma siccitose. Secondo la classificazione del Pavari la riserva rientra interamente nella fascia fitoclimatica del Fagetum, sottozona calda con transizioni alla sottozona fredda.
Il soprassuolo è composto da 320 ha di fustaia pura di pino laricio, Pinus nigra ssp Calabrica, e da 20 ha di fustaia mista di faggio, Fagus sylvatica e abete bianco, Abies alba.
Tra i mammiferi frequentano l’area il capriolo, Capreolus capreolus e il cervo, Cervus elaphus, grazie alle reintroduzioni operate a fine degli anni ottanta dall’allora Parco Nazionale della Calabria in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato. Fino ad allora della popolazione originaria di cervo restavano solamente memorie degli eruditi del Cinquecento. Le prime reintroduzioni di cervo sono state effettuate in un centro di diffusione e ambientamento di circa 400 ha, presente nella riserva nel cuore del Parco. L’esperimento ha dato ottimi risultati, tanto che ogni anno si liberano dai 15 ai 20 capi. Grazie a questi interventi, ad oggi possiamo dire che il cervo è presente in tutta l’area del Parco Nazionale della Sila.
Un’altra reintroduzione effettuata è stata quella del capriolo, segnalato con oltre 200 individui in Sila Piccola. Fra gli altri mammiferi annoveriamo il lupo, Canis lupus, lo scoiattolo, Sciurus vulgaris, il gatto selvatico, Felis sylvestris, il cinghiale, Sus scrofa, la mortora, Martes martes, la Faina, M. foina, la puzzola, Mustela putorius, la donnola, M. nivalis, il tasso, Meles meles, la lepre italica, Lepus italica, la volpe, Vulpes vulpes. Nella riserva è ricompreso un grande recinto faunistico destinato ai progetti di reintroduzione degli ungulati. È di grande interesse zoogeografico la presenza di un piccolo roditore della famiglia dei gliridi, il driomio, Dryomys nitedula, a distribuzione paleartica ma presente in isolamento in Calabria con la sottospecie endemica aspromontis. Tra gli uccelli nidificanti possiamo ricordare: astore, Accipiter gentilis, sparviere, Accipiter nisus, falco pecchiaiolo, Pernis apivorus, poiana, Buteo buteo, picchio nero, Dryocopus martius, colombaccio, Columba palumbus, assiolo, Otus scops, torcicollo, Jinx torquilla, picchio rosso maggiore, Picoides major, tordela, Turdus viscivorus, fiorrancino, Regulus ignicapillus, cincia bigia, Parus palustris, luì verde, Phylloscopus sibilatrix, picchio muratore, Sitta europea, rigogolo, Oriolus oriolus, averla piccola, Lanius collurio. Si evidenzia che alcune specie di uccelli, come ad esempio regolo, Regulus regulus, lucarino, Carduelis spinus e crociere, Loxia curvirostra, solite nidificare a latitudini maggiori, trovano nella riserva un habitat idoneo e sull’altopiano della Sila il limite più meridionale del loro areale.
La Riserva di Poverella – Villaggio Mancuso si estende per 1.086 ha in Sila Piccola, ad una altitudine tra 850 e 1.280m s.l.m., e ricade all’interno del territorio dei comuni di Taverna e Albi. È una Riserva Naturale Biogenetica istituita il 13 luglio 1977 con un decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste.
La riserva presenta una morfologia ondulata, con pendenza che si mantiene sempre entro limiti moderati. La platea geologica è costituita da rocce arcaiche metamorfosate risalenti al permico medio e formate da gneiss e micascisti granatieri. Le precipitazioni medie annue si aggirano intorno a 1.300 mm, la temperatura media annua è di circa 10°C, il clima è tipicamente mediterraneo con piovosità autunno – invernale e temperature più alte nei mesi estivi.
I popolamenti forestali presenti variano, con l’altitudine, dalle querce sempreverdi, alle querce caducifoglie, alle pinete pure di pino laricio, alle faggete con sporadiche presenze di abete bianco. Specie secondarie sono l’ontano napoletano e nero, l’acero opalo e montano, il castagno, il pioppo tremulo. Nell’ambito della attività di protezione della biodiversità è da evidenziare la particolare presenza del pino laricio calabrese con durame più spesso e con tronchi cilindrici. Tra gli arbusti sono presenti il biancospino, la rosa canina, il pungitopo, l’agrifoglio, il sambuco e altre specie minori.
Fra i mammiferi la specie più importante è certamente il lupo, Canis lupus, fino a qualche anno fa in pericolo di estinzione; oggi la popolazione di lupi sembra sia in aumento. Altri mammiferi diffusi sono capriolo, Capreolus capreolus e cinghiale, Sus scrofa, fra i mammiferi di piccola e media mole si ricordano:scoiattolo, Sciurus vulgaris, lepre, Lepus capensis, gatto selvatico, Felis silvestris, volpe, Vulpes vulpes, tasso, Meles meles, martora, Martes martes, faina, M. foina, puzzola, Mustela putorius. È di grande interesse zoogeografico la presenza di un piccolo roditore della famiglia dei gliridi, il driomio, Dryomys nitedula, a distribuzione paleartica ma presente in isolamento in Calabria con la sottospecie endemica aspromontis. Tra gli uccelli nidificanti ricordiamo: astore, Accipiter gentilis, sparviere, Accipiter nisus, falco pecchiaiolo, Pernis apivorus, poiana, Buteo buteo, picchio nero, Dryocopus martius, colombaccio, Columba palumbus, assiolo, Otus scops, torcicollo, Jinx torquilla, picchio rosso maggiore, Picoides major, tordela, Turdus viscivorus, fiorrancino, Regulus ignicapillus, cincia bigia, Parus palustris, luì verde, Phylloscopus sibilatrix, picchio muratore, Sitta europea, rigogolo, Oriolus oriolus, averla piccola, Lanius collurio. Si evidenzia che alcune specie di uccelli come ad esempio, regolo, Regulus regulus, lucarino, Carduelis spinus, e crociere, Loxia curvirostra, solite nidificare a latitudini maggiori, trovano nella riserva un habitat idoneo e sull’altopiano della Sila il limite più meridionale del loro areale.
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