a cura della dott.ssa Anna Cipparrone
I comuni che possiedono siti archeologici e insediamenti rupestri
Albi- Ruderi del monastero di Santa Maria della Misericordia
Tappa importante dell’itinerario per gli antichi ruderi basiliani, le fondazioni eremitico-rupestri e i cenobi medievali è, ad Albi, il monastero di Santa Maria della Misericordia del quale restano soltanto alcuni ruderi. Si tratta di uno degli insediamenti più antichi del territorio eretto verosimilmente quando i monaci basiliani in fuga dall’Oriente a causa della lotta iconoclasta, si rifugiarono nelle montagne calabresi. Oggi sono visibili le mura perimetrali del monastero, di suggestiva bellezza poiché dominano i monti e le vallate circostanti, e qualche finestra a sesto acuto; elementi che certamente meritano una costante manutenzione e tutela.
Bocchigliero- Insediamento preistorico dell’Età Neolitica e CuproliticaLe testimonianze più antiche circa la presenza dell’uomo nel territorio di Bocchigliero provengono dalla contrada Macchia del Calvario e dalla località Monumento, dove sono stati rinvenuti una punta di lancia, un’ascia da guerra ed il fondo di un vaso di bronzo, oggi custoditi al Museo di Nicotera (VV).
Bocchigliero- Sito archeologico presso Monte Basilicò
Il Monte Basilicò è noto per un’importante Necropoli bretta in località Cozzo della Chiesa e anche per i ruderi dell’oratorio di una Chiesa medievale (forse italo-greca) facente parte di uno scomparso insediamento religioso basiliano.
Corigliano- Area archeologica Cozzo Michelicchio
Reperti arcaici delle aree sacre di San Mauro e Cozzo Michelicchio, a Corigliano, costituiscono il cuore della tradizione archeologica del territorio e gli scavi ivi effettuati hanno riportato in luce elementi di notevole pregio, tra cui terrecotte architettoniche dipinte -oggi esposte nel cosentino Museo dei Brettii e degli Enotri- e beni che hanno indotto la critica a ipotizzare con ogni probabilità la presenza, sul sito, di un edificio sacro dedicato ad una divinità femminile, considerato tra i più antichi dell’area sibarita. Il Museo archeologico di Cosenza, che espone il materiale rinvenuto nell’area di Cozzo Michelicchio, vanta una ingente collezione relativa all’arco temporale che dall’età preistorica giunge fino alla conquista romana. Il museo da maggiore risalto agli Enotri -popolazione indigena pre-greca (1700-720 a.C.)- e ai Bretti -popolazione italica (356-202 a.C) che scelse Cosenza quale sua sede.
Cotronei- Scavi archeologici località Palizzi, Santa Venere e Rivioti
Gli scavi archeologici effettuati nel territorio di Cotronei non sono visitabili, ma i ritrovamenti emersi dimostrano che la zona fu abitata sin dalla prima età del bronzo. Lo storico Raffaele Sefarino Caligiuri sostiene che i primi insediamenti nel luogo avvennero già nel periodo preistorico e proto storico, intorno al 1200 a. C., come testimoniano i reperti ritrovati in località Palazzi. All’età neolitica si possono invece ricondurre i ritrovamenti di Santa Venere e Rivioti.
San Giovanni in Fiore- Ritrovamenti archeologici sotto l’abbazia forense
Il primordiale Tempio fondato da Gioacchino da Fiore in località Fiore Vetere Sottano venne per secoli dimenticato. Le sue testimonianze erano lasciate solo a racconti, mentre le sue tracce erano completamente scomparse. Solo nel 2001, attraverso una campagna archeologica condotta dal gruppo di ricerche dell’IBAM di Potenza, promossa e finanziata dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti” o “Centro Internazionale di Studi Gioachimiti” Centro Internazionale di Studi Gioachimiti i resti della prima Abbazia vennero riportati alla luce, e con essi anche alcuni primi e rurali insediamenti. Gli scavi proseguirono con altre 4 campagne, ma non vennero terminati, poiché i fondi utilizzati finirono ben presto. I lavori hanno comunque portato alla luce due distinte strutture ecclesiali. Il luogo archeologico è stato in parte abbandonato, e recintato solo nel 2009 onde evitare che pascoli e bestiame presenti in zona, potessero accedervi e recarvi qualche danno.
Spezzano Sila- Sito archeologico del Cupone
Sulle sponde del Lago Cecìta sono stati rinvenuti alcuni manufatti appartenenti ad un insediamento preistorico considerato dagli esperti uno dei più grandi rinvenuti ad un’altezza di 1300 metri e collocati cronologicamente tra il Neolitico e l’Eneolitico. A Camigliatello Silano, prossimo al Lago Cecita, è in corso di realizzazione un Centro scientifico-espositivo, destinato a divenire il Museo archeologico della Sila.
Cotronei- Insediamenti rupestri
Nel territorio di Cotronei sono state ritrovate tredici grotte ipogee utilizzate dai monaci italo-greci, nelle quali sono state rinvenute tracce di immagini sacre. Alcune di esse sembrano essere state realizzate durante il Neolitico, altre in epoche più recenti. Uno degli insediamenti meglio conservati si trova in località Santa Lucia, qui una delle grotte è molto ampia e profonda e sembra essere stata utilizzata anche come chiesa rupestre. Un altro insediamento interessante si trova in località Rivioti, sono si affiancano sei grotte, tra cui una che probabilmente era il dormitorio della comunità pastorale.
Petilia- Insediamenti rupestri
I “Grutti” di Petilia Policastro costituiscono un antichissimo insediamento rupestre, caratterizzato da una trentina di grotte scavate nel tufo. Esse risalgono al periodo neolitico quando gruppi di pastori, durante la transumanza, vi dimoravano. Le grotte, coperte con volte a botte o a capanna, hanno forme e dimensioni diverse e alcune mostrano i segni del passaggio degli scalpellini locali. Una delle grotte più note è la “cripta del cenobio”, cappella oratoria orientata verso Costantinopoli; essa è costituita da due antri nel grande atrio ed era adibita a romitorio.